Pubblico un contributo che mi ha mandato Marta gnoma451@hotmail.it del gruppo di scout italiani Viareggio 3 che ha percorso un tratto del cammino. Sarà utile confrontare la sua esperienza ed i suoi consigli con altri scout che hanno percorso il cammino.
Ricordandomi di come eravamo preoccupati nell’organizzare il nostro pellegrinaggio a Santiago, non trovando nessuna indicazione precisa riguardo a ragazzi come noi che avevano intrapreso questa missione, ho pensato bene che, una volta tornata, avrei potuto dare anch’io il mio contributo a questo sito (che più degli altri mi ha soccorso) fornendo informazioni quanto più possibile nel dettaglio.
In genere è consigliato andare a Santiago de Compostela di clan, per una route (ovvero campo itinerante) di strada: sembra creato appositamente.
Dunque, parliamo della nostra particolare tipologia di pellegrini: noi scout siamo ragazzi, abituati a camminare più o meno occasionalmente (occasionalmente anche tanto), ad ogni modo non siamo né alpini né camminatori provetti. Ogni cosa ha però i suoi pro e i suoi contro, e il pro dello scout è proprio quello di saper bene, più di altri, cosa è l’essenzialità. Dunque io ritengo di aver portato nello zaino solo ciò che era strettamente essenziale con un risultato di meno di 9kg di peso (di media questo era anche il peso degli altri zaini). Noi scout abbiamo comunque il vantaggio di avere gli indumenti associativi che in effetti sono di per sé essenziali.
Soprattutto però come scout ci distinguiamo perché il nostro pellegrinaggio, al contrario di quello classico, ovvero da singoli, è un pellegrinaggio di comunità, e parlando di comunità capite bene non si pensa a due o tre persone ma a molte: è proprio dalla comunità che viene la forza del nostro cammino, perché come ho gia detto noi non siamo camminatori, ma siamo SCOUT. Da soli molto probabilmente non ce la faremmo: è proprio per questo che è molto importante la coesione; arrivati a sera stanchissimi dopo una giornata di intenso vi vuole veramente molto poco per creare degli attriti: è importante quindi la collaborazione di tutti.
Essenzialmente (e forse qualcuno mi perdonerà per questo azzardo) Santiago, secondo la nostra esperienza, è stata una route di comunità per il semplice fatto che è durante il cammino che c’è il bisogno di dare il proprio sostegno e di avere l’appoggio dell’altro: ognuno ha il suo passo, ognuno ha dolori diversi, età diversa, ma la comunità è una e alla mèta ci si arriva, tutti, e tutti assieme.
Per ovvi motivi, come scout abbiamo a disposizione in genere un tempo limitato per compiere il cammino, di solito una settimana/10 giorni. E come tutti sanno che, per prendere la “Compostela” o l’attestato di pellegrinaggio per motivi laici, il minimo obbligatorio è aver percorso 100 km a piedi (200 a cavallo o in bici). Di conseguenza la scelta delle tappe da percorrere è quasi obbligatoria.
- primo giorno: viaggio, partenza dall’aeroporto di Roma Ciampino compagnia aerea RYANAIR ore 12.45; ricordo in proposito che sebbene la RYANAIR sia una compagnia lowcost ciò non vuol dire che i biglietti costino poco, è quindi consigliabile comprarli con largo (larghissimo) anticipo e che a bordo non sono compresi i pasti. Arrivo all’aeroporto di Santiago ore 20.30 circa. L’aeroporto rimane fuori città, quindi abbiamo preso un bus fino alla stazione degli autobus fuori dalla quale abbiamo pernottato (tutta Santiago è molto pulita, in oltre davanti alla stazione si trova una fontana); è assolutamente inutile cercare un ostello se si arriva così tardi, considerate anche che Santiago non è poi fornita molto bene come ostelli pubblici.
- secondo giorno: autobus delle 7.30 per Sarrìa, la partenza del nostro pellegrinaggio. E’ necessario effettuare un cambio a Lugo, si arriva a Sarrìa verso le 11.30; lì si fa il primo timbro alla stazione degli autobus (i timbri della Credenziale non vengono fatti solo dagli ostelli ma da qualsiasi tipo di locale, chiesa, ente pubblico che si trovi in Galizia). Non è cosa consigliata partire a camminare tardi (alle 11 e mezza), ma, a mali estremi, estremi rimedi. Siamo partiti senza cibo con noi, ci siamo fermati a mangiare un bocadillo (panino) lungo la strada. Siamo partiti tardi e siamo di conseguenza arrivati tardi a Portomarìn e l’ostello era al completo, siamo perciò andati in un albergo privato pagando 10 euro a testa circa. Il cibo non è compreso in genere, e bisogna quindi fare la spesa, ma è compreso l’uso del gas e della cucina.
- terzo giorno: Portomarìn sveglia alle 6.30 per poter arrivare a prendere un posto all’ostello di Palas de Rei. Lungo questo tratto incontrerete la “Fuente del Peregrino” una fontana credo abbastanza antica con acqua buona e potabile (non clorata come è di uso in Galizia) è lì che abbiamo incontrato i volontari che ci sono venuti incontro con bicchieri di acqua fresca e distribuivano gratuitamente il caffè….siano benedetti. Dopo un km si trova un luogo di ristoro, è li che abbiamo pranzato (bocadillos), ed è soprattutto lì che abbiamo sperimentato un efficacissimo rimedio antidolorifico per le piante dei piedi: l’uovo di Colombo, li abbiamo potuti tenere immersi nell’acqua gelida di un abbeveratoio: vivamente consigliato. Siamo arrivati all’ostello pubblico abbastanza presto, alle 17.
- quarto giorno: a tappa più lunga, da Palas de Rei fino a Ribadiso de Baixo, dove abbiamo trovato solo un ostello privato, nel quale tra l’altro accettavano solo prenotazioni (!), siamo riusciti comunque a farci accomodare per terra.
- quinto giorno: da Ribadiso de Baixo a Rua.
- sesto giorno: da Rua a Santiago de Compostela, sotto il sole!! la strada passa dal Monte del Gozo da dove i pellegrini salivano per vedere Santiago dall’alto, è lì che si tenne l giornata mondiale della gioventù con Giovanni Paolo Secondo, adesso c’ è un monumento. La Chiesa del Monte del Gozo fa i timbri. Vi ricordo che questa tappa ha il suo termine alla Cattedrale dove bisogna giungervi a piedi e con gli zaini.
- settimo giorno: pensavamo di prendere l’autobus fino all’oceano, a Finisterre la tradizionale tappa di fine cammino; ma essendo gli autobus molto cari nella zona: un biglietto veniva a costare 21 euro a testa, andata e ritorno (o almeno così ci è stato detto dall’ufficio informazioni), abbiamo deciso di comunità di restare a Santiago. Ci siamo recati all’ “acogida de peregrinos” a presentare le credenziali e a ritirare le Compostela o gli attestati di pellegrinaggio laico, che è possibile richiedere al posto della suddetta Compostela (ognuno intraprende un pellegrinaggio, che, anche se fatto insieme, di comunità, ha comunque motivazioni personali).
- ottavo giorno: abbiamo partecipato alla Messa del Pellegrino delle 12 nella cattedrale, è una messa speciale perché fatta in diverse lingue (in particolare:spagnolo, italiano, portoghese, francese), e vengono nominati tutti i pellegrini o gruppi di pellegrini giunti il giorno prima a Santiago (hanno nominato anche noi come gruppo di scout italiani Viareggio 3). Alle 18.30 eravamo all’aeroporto in attesa del check-in,l’aereo è partito alle 20.20, siamo arrivati a Roma Ciampino per le 23.30, lì abbiamo passato la notte (da sconsigliarsi se riuscite ad organizzarvi in altro modo, meglio comunque di Roma Termini).
- nono giorno: viaggio in treno fino a Viareggio e rientro a casa.
Alcune notiziole
- il fuso orario: la Spagna è geograficamente un fuso addietro a noi, ma hanno comunque deciso di tenere un ora sfalsata, il risultato è che hanno la nostra ora.
- il paesaggio….non aspettatevi mai di andare il Galizia e trovare un pittoresco paesaggio tipicamente spagnolo (come in Andalusia). La Galizia non è un posto brutto dal punto di vista paesaggistico ma per noi non è niente di nuovo perché sono posti molto simili ai nostri paesaggi. Il nord della Spagna è anche chiamato Spagna Verde. La Galizia è un paese rurale, molto rurale.
- Non portatevi assolutamente le tende!!!!! lo spirito del percorso di Santiago è quello dell ’ospitalità e del pellegrino: quindi siate pellegrini, con una buona organizzazione è possibile arrivare presto alle tappe e così alloggiare negli ostelli pubblici, che come costo chiedono solamente un offerta. Le tende rimangono comunque un peso, è inutile economizzare su quello dello zaino se poi ce le portiamo appresso; senza poi parlare della mancanza di posti per accampare: abbiamo incontrato un clan con seri problemi perché avevano considerato di dormire in tenda. Quanto a fornellini e gavetta, noi siamo partiti senza fornellini con e le posate e un solo pezzo di gavetta per cucinare e mangiare nelle cucine degli ostelli. Per questo, pranzando lungo il cammino siamo però stati costretti a mangiare sempre panini (cosa che ad ogni modo non è stata spiacevole). Così facendo ci siamo comunque risparmiati di portarci il cibo appresso che sarebbe stato un doppio peso. E ’ facilissimo in ogni caso trovare un punto di ristoro lungo la via.
- ricordatevi che sono essenziali carta d ’identità valida per l ’espatrio e tessera sanitaria magnetica (quella europea).
- vi consiglio vivamente il caffè dopo pranzo, io lo prendevo amaro perché toglie anche la sete.
- calzature, io consiglio scarpe da trekking, non gli scarponi, le infradito per fare la doccia. Mi sono portata anche dei sandali per camminare: comunque un paio di calzature aperte ci vogliono, anche tipo i sandali Reef.
- ricordate che ad ogni ostello c ’è la possibilità di lavare gli indumenti sporchi, ciò perché non sarebbe possibile portarsi più di un cambio, causa peso dello zaino.
- sostanzialmente prendendo tutte le dovute precauzioni riguardo a zaino calzature ecc…ci siamo trovati complessivamente bene durante il cammino….. l ’unico vero problema sono tate le bolle!!!!! e l ’indolenzimento del piede che comunque dopo quattro tappe comincia a tonificarsi, così come le braccia e le dita delle mani dopo 2 giorni non gonfiano più…. Per le bolle: mi raccomando il compeed solo ad uso preventivo, se vi viene una bolla bucatela con un ago e fate fuoriuscire il liquido (disinfettate l ’ago con l ’accendino!!!), magari la sera prima di andare a letto poi lasciatela asciugare ed al mattino fasciatela con garza (il cotone si sconsiglia) e fissatela con un cerotto-scotch. Se vi vengono le bolle con il sangue…disinfettatele.
LISTA
- sacchetto biancheria sporca
- medicine varie
- polase o vitamine (facoltativo)
- fazzoletti
- pettine/spazzola
- costume da bagno
- mutande (3 nello zaino e 1 addosso)
- calzini fini (specialmente per chi soffre di bolle)
- calzettoni (consigliato 1 addosso e 2 nello zaino)
- pantaloncini corti (tipo calcetto) per dormire o camminare
- camicia associativa
- maglione
- pantaloni corti uniforme, associativi
- maglietta per dormire (ne basta una)
- t-shirt (consigliato 1 addosso e 2 nello zaino)
- salviette umide
- deodorante (fortemente consigliato)
- carta igienica (di clan)
- sapone di Marsiglia (di clan) per lavare i panni
- shampoo (di clan)
- bagno schiuma (di clan)
- dntifricio
- spazzolino
- berretto \ bandana (opzionale)
- asciugamano (telo da doccia)
- ciabatte (meglio se sandali)
- scarpe da tennis con suola decente o scarpe da trekking (NO converse, tiger, new balance, superga e simili, la suola deve essere bella ignorante)
- mollette (2-3 a testa) per stendere i panni sullo zaino
- coltellino multiuso
- borraccia
- un pezzo di gavetta con posate e bicchiere
- copri zaino impermeabile
- accendino
- torcia con pile di scorta
- mantellina \ giacca leggera impermeabile
- materassino \ modulo
- sacco a pelo leggero
- conchiglia del pellegrino
- tessera sanitaria
- carta di identità non scaduta (IMPORTANTISSIMO)
- credenziale del pellegrino \ diario per raccogliere i timbrini
- zaino
La pattuglia logistica si occuperà di procurarsi:
- sacchi di nylon per imballaggio zaini
- biglietto aereo
- biglietti del treno
- cordino (da dividere fra tutti) per stendere i panni
Chi si occupa della cassetta del pronto soccorso deve assicurarsi che all’interno siano presenti:
- cerotti (in quantità industriali) e compeed
- disinfettante
- forbici
- ago e filo!!!!!
- garze!!!!!!
- imodium
- efferalgan
- tachipirina
- cotone
N.B. è meglio non portare la cassetta nella sua interezza ma prenderne il contenuto e sistemarlo decentemente nello zaino .
Altro…a discrezione personale…… soprattutto io consiglio trinciaunghie e limetta… la cura dei piedi è essenziale, consiglio anche i calzini di spugna Hi-tech da sport o da trekking, costano molto, ma ne bastano 2 (perché si lavano) e un paio di lana, io portai quelli associativi ma li tagliai appena sopra la caviglia, per le bolle è meglio averne di spessi.
Bene, adesso dei ringraziamenti speciali al mio amatissimo clan Viareggio 3.
- Per prima cosa, veramente tanti complimentoni alla pattuglia logistica, che ci ha saputo sempre guidare per strade sicure
- quindi un ’abbraccione alla ValentIna – marmotta sorridente e a Andrea – koala riflessivo
- subito dopo alla mia pattuglia: signooriiii e signooreeee… LA PATTUGLIA ANIMAZIONEEEEEEEEEE!!!!!!!!!! la quale si è fatta 23 riunioni per creare un ’ambientazione stupenda e una volta arrivati a Santiago non hanno avuto neanche il tempo di fare metà delle attività da loro preparate!!
un evviva per:
- la Valer – ape pacifista
- Giammarco – scarabeo dispettoso
- la Franca – papera frizzante
- la pattuglia liturgia con:
Eleonora – gatta vanitosa
Giulia – rondine scatenata
Francesca – foca chiacchierona
Nicola – nasello impacciato - la staff………..:
Teresa – rondine sbandata
Michele – gufo brontolone
Matteo – leprotto docile - e……………..una standing ovation per l ’Ilaria Van Praag – ermellino premuroso
- un ringraziamento accorato anche per chi è rimasto a casa ma ha comunque contribuito all ’organizzazione della route: il nostro Joseph!!! Federico, e un abbraccio all ’Anna che è sempre onnipresente: grazie trottolina!!!
- Un saluto anche alla nostra ambasciatrice al Jamboree Veronica – cicala laboriosa
Grazzissime a tutti, e buona strada,
vostra Marta – tartaruga distratta
p.s. Se volete contattarmi per chiedermi ulteriori informazioni sulla route questa è la mia mail: gnoma451@hotmail.it
Il gruppo scout del Creazzo 1° (Vicenza) ha percorso il Cammino Inglese nell ’estate 2008 ed offre questo beve contributo.
Un percorso davvero bello! Siamo partiti da Ferrol che abbiamo raggiunto in corriera dall’aeroporto di A Coruña.
Non Abbiamo avuto problemi. Il sentiero è segnato benissimo. Abbiamo però seguito questo itinerario:
1° giorno – Ferrol / Neda (notte in ostello). Qui è possibile reperire delle guide in italiano con le cartine del sentiero
(introvabili su internet!);
2° giorno – Ferrol / Mino (notte in ostello)
3° giorno – Mino / Leiro. Abbiamo dormito vicino il cimitero. Il parroco ci ha lasciato piantare le tendine nel parco di fianco.
4° giorno – Leiro / Bruma. La tappa + dura! (notte in ostello)
5° giorno – Bruma / Sigueiro (notte in palestra)
6° giorno – Sigueiro / Santiago
Per gruppi numerosi come il nostro non è stato difficile (periodo di ferragosto) trovare posto. A Santiago abbiamo dormito a Monte de Gozo (in ostello).
Possiamo mettere a disposizione del sito l’opuscolo e una cartina abbastanza dettagliata della Galizia. Magari anche i nostri riferimenti se qualche altro gruppo numeroso avesse bisogno di altre informazioni.