Valle Anaunia
In Valle Anaunia è particolarmente praticato il culto di San Giacomo: in particolare a Fondo, paese legato al cammino e a San Giacomo dal 1482, quando la peste decimò il paese e si salvarono solo 7 famiglie. Di ogni famiglia partirono alla volta di Santiago 2 componenti e tornarono dopo 3 anni. ancora oggi sulle case di queste famiglie ci sono gli affreschi che raccontano di quel pellegrinaggio e del culto a San Giacomo. Nella valle si organizza ogni anno un cammino che tocca un po’ tutti i luoghi di culto.
C’è inoltre una piccola chiesa all’ingresso del paese che racconta il miracolo di San Domingo. Vedi foto
(segnalazione di Edo edo.pedron@email.it)
Irone, comune di Ragol, Valli Giudicarie
Chiesina piccolissima dedicata a San Giacomo. E’ la chiesa del paese di spopolato e poi abbandonato nel 1630 a causa della morte per peste di tutti i suoi abitant.
Ora il paese “rivive” con alcuni (pochi) abitanti fissi mentre le altre case, tutte perfettamente (o quasi) ristrutturate mantenendone lo stile originale, sono utilizzate per di villeggiatura o fine settimana. Vedi foto
(segnalazione di Massimo susinac@libero.it)
Caldes, frazione di S. Giacomo
La Chiesa di San Giacomo si trova ai margini dell’omonimo paese, frazione di Caldes in provincia di Trento, in posizione dominante sulla bassa Val di Sole. La costruzione attuale risale al XVI° secolo (1515). Nel 1821 fu rifatta la facciata con la lunetta affrescata sopra il portale d’ingresso. Sulla parete dell’abside è addossata un’ancona in pietra rossa e grigia, contenente una pala del titolare dipinta da Antonio Longo da Varena (1748 -1820) firmata e datata 1814. L’antico altare maggiore è ora collocato nella cappella laterale: è in legno dorato e intagliato, probabile opera della bottega del Lenner (prima metà del “600). Interessanti le due statue del XVI° secolo raffiguranti i Santi Antonio Abate e San Giacomo, opere di un ignoto maestro di scuola altoatesina.
(segnalazione di Vanni addavanni@alice.it). Vedi foto
Tonadico e Siror
Siror è situato alla sinistra idrografica del Cismon, sovrastato dagli arditi picchi del Sass Maor.
La chiesetta di S. Giacomo, detta “San Jacopo in Campanea” (san Giacomo in campagna), è sul luogo di un antico insediamento rovinato dal terremoto (XII° sec.). Decorata con affreschi d’influenza tedesca (XVI° sec.) raffiguranti nell’abside il Cristo in trono tra i quattro simboli evangelici, è la porzione di una chiesa campestre. Fonti difficilmente verificabili, localizzano in prossimità del Rio Lazer il villaggio di Piubaco o Piubago, cancellato da una frana nel 1117, o secondo altri dal terremoto del 25 gennaio 1348; “ i segni di una catastrofe, il mare di rocce precipitate dai fianchi della montagna sono ancora visibili” (Churcill e Gilbert, 1862). A conferma di quest’ipotesi la notizia del ritrovamento di una campana con l’iscrizione “Anno Domini VVV”, interpretato come Anno Mille. A memoria del paesino scomparso, ancora oggi, sullo stendardo del comune di Siror appare una campana.
Per raggiungere la chiesetta si esce dall’abitato di Tonadico e, procedendo per la strada di campagna, tra i prati, si segue l’indicazione per Fiera di Primiero. Dopo circa 600 metri la segnaletica indirizza alla chiesetta di San Giacomo, della quale in realtà restano solo l’arco santo, il piccolo presbiterio, e l’absidiola. Rimangono visibili le tracce delle mura perimetrali della stretta aula, che emergono appena dal terreno; furono riportate alla luce circa 15 anni fa, durante un intervento di recupero dell’area.
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(segnalazione di Bruno Cendron bruno_cendron@virgilio.it e di Vanni addavanni@alice.it)