Ravanusa (Agrigento)
La Chiesa Madre, costruita attorno al 1632 è dedicata all’apostolo S. Giacomo.  Nell’altare centrale troneggia la Statua del Sacro cuore di Gesù, mentre negli altari minori troviamo le statue di S. Teresina, del Crocifisso, di S. Rita, della Madonna delle Grazie e Maria Ausiliatrice.   Ci sono due bellissime e preziose tele del Manzelli: la Madonna del Carmelo e Gesù che scaccia i mercanti nel tempio.
Di recente è stato collocato vicino all’altare maggiore un quadro raffigurante Gesù e Salomè con i figli, gli apostoli Giovanni e Giacomo, quadro firmato da Giandolia. Il dipinto che piace per il soggetto altamente simbolico e per la solidarietà dei colori, simboleggia la Chiesa che salva e la Resurrezione.
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Bivona (Agrigento)
Chiesa di San Giacomo Maggiore (o chiesa dei Cappuccini)  risalente al XVI secolo.  La chiesa era originariamente una cappella rurale, dedicata ai santi Filippo e Giacomo, che venne ceduta nel 1552 ai Cappuccini per l’erezione di un convento dal duca Pietro de Luna e in tale occasione fu dedicata a san Giacomo maggiore. La chiesa venne ingrandita e arricchita di arredi sacri nel 1772. Tra il 1824 e il 1882 fu utilizzata come luogo di sepoltura ed è stata restaurata nel 1988.
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Paternò (Catania)
La chiesa di San Giacomo è una piccola chiesa di Paternò, situata sul versante orientale del colle di Paternò, lungo la strada che conduce al santuario della Madonna della Consolazione.
La sua confraternita ebbe origine verso la metà del Trecento, ma i suoi capitoli furono approvati soltanto l’8 settembre del 1555 e confermati dal viceré Caracciolo il 10 novembre del 1783. La chiesa alla fine del XVI secolo era già esistente. La sacrestia venne aggiunta dopo il 1601, adattando allo scopo un piccolo granaio adiacente all’edificio sacro.  Nel 1934 l’edificio subì parziali interventi di restauro. Rimase successivamente in stato di abbandono fino a nuovi restauri negli anni novanta, conclusi con una nuova inaugurazione (25 luglio del 2006).
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Caltagirone (Catania) 
Si narra che nel 1090 il conte Ruggero I d’Altavilla nominò San Giacomo protettore di Caltagirone per il suo aiuto nella battaglia contro i Saraceni.    Da allora è quindi patrono della città.   Il 25 luglio si svolge in città la festa di San Giacomo, molto sentita.   Viene portata in processione, entro una bara a forma di un tempietto, la statua dell’apostolo realizzata nel 1518 da Vincenzo Archifel, orafo e scultore catanese.
La processione si muove dalla Basilica alla chiesa Santa Maria di Gesù.  Durante le notti del 24 e del 25 avviene la luminaria nella scalinata di Santa Maria Del Monte.  I lumi hanno svariate forme, si  utilizzano dei cilindri di carta trasparente ma hanno sempre gli stessi colori, ovvero rosso, bianco e verde.
La costruzione della Chiesa di San Giacomo risale anch’essa al 1090. I caratteri tipologici e decorativi sono tipici dell’architettura bizantina. Nel periodo rinascimentale il senato decise di ristrutturarla.
Il terremoto del 1693, che investì la val di Noto, distrusse quasi del tutto la chiesa. Rimasero in piedi solo l’abside e le due cappelle laterali di S. Giacomo. La ricostruzione avvenne nel 1694.
Altre informazioni su http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_di_San_Giacomo_a_Caltagirone
(segnalazione di Alessandro ar1917@gmail.com)
Un importante contributo su Caltagirone è stato inviato da Aldo: precise informazioni sulla storia della dedica della città a San Giacomo e alcune foto dell’interno.
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Itala (Messina)
“Ecclesia Jacobi Pro Litus”, così era intitolata la vecchia chiesa risalente al 1600 in contrada “Acqua fresca”, ora Itala Marina. Ad unica navata la chiesa al suo interno si presenta nelle sue forme neoclassiche scandite da robuste lesene che sorreggono archi a tutto sesto, le quali creano un armonioso gioco di pieno – vuoto fra gli altari laterali.   L’altare Maggiore in marmo policromo racchiude al centro il Tabernacolo sormontato da una semi cupola sostenuta da colonnine.  La volta a botte, al centro, è affrescata con l’iconografia di San Giacomo in vesti da pellegrino.
(segnalazione di gianlucaguarnera@gmail.com)
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Capizzi (Messina)
San Giacomo è il protettore della città situata nel parco dei Nebrodi.  Il Santuario di San Giacomo di Capizzi è il più antico della Sicilia, possiede anche la più antica reliquia documentata nel 1431.  Si tratta di una giuntura del dito del Santo Apostolo.
Grandi festeggiamenti per la festa di San Giacomo: Il 24 sera processione della “Reliquia” con la partecipazione della confraternita di S. Bartolomeo, la reliquia viene presa dalla chiesa Madre e verrà portata alla chiesa di S. Giacomo dove seguono i vespri solenni.  Il 25 si apre con il tradizionale “viaggio” che i fedeli scalzi fanno come voto, facendo tutto il percorso che farà l’indomani il Santo. Il resto della giornata è dedicato alle messe solenni con la partecipazione delle autorità religiosi. civili, militari e il comitato dei festeggiamenti.    Il 26 si apre con lo sparo di mortaretti mattutini.  Alle 11 c’è la messa solenne; subito dopo pranzo incomincia il via vai di fedeli con le torce; nel frattempo iniziano i preparativi per ornare il fercolo detto “vara”; alle 18,30 processione del Santo che, sorretto a spalle da molti devoti, percorre le vie del paese.  Il momento più suggestivo della festa è quando raggiunge la chiesa di S. Antonio dove avvengono i tradizionali miracoli che consistono nell’abbattere un muro di una casa che rappresenta il simbolo del paganesimo. La processione ha fine a tarda sera con lo sparo dei fuochi d’artificio e il ritorno della statua nel suo Santuario.
Viva Diu e San Jacupu!, è il grido che si leva dalla bocca dei devoti, durante la festa.
Altre informazioni su:
http://utenti.lycos.it/sangiacomo/
http://www.itinerarisicilia.it/feste-religiose/capizzi/san-giacomo-1.php
(segnalazione di Gina gina.pergianni@gmail.com)
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Camaro Superiore, frazione del comune di Messina
La Parrocchia di Santa Maria Incoronata custodisce il Ferculum di San Giacomo Apostolo detto il Maggiore, patrono del paese.
Il Ferculum argenteo, alto 3 metri, cesellato magistralmente dai fratelli Juvarra, riportano negli otto pannelli tradizioni compostellane e momenti salienti della vita dell’Apostolo Giacomo,
Messina, per la sua posizione geografica, rappresentava, un tempo, un punto strategico per il “Cammino”, ossia la strada per i pellegrini per raggiungere la via Francigena verso Santiago di Compostela.
Il Ferculum ed i tantissimi riferimenti storici e i reperti pongono in essere una stretta connessione di Camaro Sup.  con Santiago di Compostela, avvalorata per altro dalle opere eseguite dagli stessi Juvarra a Compostela stessa.
Messina e Santiago di Compostela sono state le uniche città del pianeta a godere il privilegio di lucrare le Indulgenze Plenarie, concesse con Bolla Pontificia nel 1999. In occasione di questi Anni Santi Jacobei (1999 – 2004), si è realizzato il museo di San Giacomo e la Biblioteca.
A Camaro è presente la Confraternita di San Giacomo.
Altre informazioni su:
http://www.sangiacomocamaro.it/
(segnalazione del Consigliere della Confraternita di S. Giacomo Apostolo il Maggiore Nunzio Signorino nunzio.signorino@alice.it)
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Grattieri (Palermo)
Chiesa dedicata a San Giacomo, costruita nel 1686 com facciata decorata da lesene poco aggettanti, preceduta da una gradinata in pietra. Vi si aprono due porte, una centrale più grande e una verso destra più piccola.   L’interno è a tre navate divise da pilastri in muratura, su cui poggiano archi a tutto sesto. Le navate si concludono con tre cappelle, di cui quella centrale, dedicata a San Giacomo, patrono della città, è sormontata da una piccola cupola. La navata centrale è illuminata da sei finestre poste sopra le navate laterali, mentre altre quattro si aprono nella cupola di copertura della cappella di fondo centrale e un’ultima sulla controfacciata, in corrispondenza della navata destra.
La festa ricorre nei giorni 8 e 9 settembre di ogni anno.   Fino agli anni’50 veniva celebrata il 25 Luglio, ma, siccome gran parte dei concittadini in quel periodo lavoravano nelle campagne, a furor di popolo la festa fu spostata a settembre….
(segnalazione di Giacomo Oddo giacodo@libero.it)
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Collesano (Palermo)
Chiesa di San Giacomo, edificata alla fine del Quattrocento, dell’impianto originario conserva il bel portale gotico-catalano. Interessanti sono la statua lignea cinquecentesca di San Giacomo il Maggiore, di San Francesco e di San Nicola di Bari e gli affreschi di Giuseppe Salerno (1614). In essa si riunivano i consulenti civici per fissare le mete dei prodotti locali (frumento, mosto, orzo e seta). La fontana “Due cannoli”, addossata alla chiesa, fu collocata nel 1877, più in basso rispetto alla piazza.
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Sclafani Bagni (Palermo)
La chiesa di San Giacomo è un edificio religioso di Sclafani Bagni.
Chiusa al culto e in precarie condizioni, la chiesa, di ignote origini, è ricordata la prima volta in un documento del 1573, relativo alla realizzazione di affreschi. Il culto del santo titolare, patrono delle milizie aragonesi, era stato probabilmente introdotto nel Quattrocento. Una riqualificazione dell’interno, con il rifacimento degli archi delle navate, con colonne e capitelli risale all 1628. Al 1598 e al 1611 risalgono alcuni lavori nel campanile.