Elenco aggiornatissimo degli albergues del Cammino a Finisterre e Muxia
Pubblico un elenco aggiornatissimo (primavera 2015) degli albergues del Cammino a Finisterre e Muxia.
Pubblico un elenco aggiornatissimo (primavera 2015) degli albergues del Cammino a Finisterre e Muxia.
Da sempre la sua sede è stata in Rua do Vilar 1/3, a pochi passi dalla Cattedrale: per raggiungerla si passa dalla Plaza de Platerias.
La nuova sede è (sarà) ubicata nella vecchia sede dell’asilo de Carretas, all’angolo fra Rua das Carretas e Rua de Domingo Garcia Sabell. Stando al progetto della Xunta de Galizia, che ha promosso l’intervento, il trasferimento della Oficina si sarebbe dovuto perfezionare entro giugno 2015. Nel frattempo dovrebbero proseguire i lavori per sistemare l’intera struttura.
Non so dire se il calendario annunciato è stato rispettato. Se hai notizie fresche mandamele.
Si è finalmente concluso il progetto lanciato un anno fa per la scrittura di una guida che fornisca informazioni e consigli per rendere possibile a tutti, normodotati, disabili sensoriali e disabili motori l’esperienza del Cammino di Santiago.
La guida è stata presentata il 13, 14 e 15 marzo 2015 a Milano alla fiera “Fa’ la cosa giusta” ed ora la si può acquistare.
Chi ha percorso il Cammino del Nord molto probabilmente si è fermato per una notte a Güemes, la tappa che precede l’arrivo a Santander.
A Güemes da 16 anni è attivo l’albergue “La Cabaña de l’abuelo Peuto”, creato e gestito con passione incredibile da don Ernesto Bustio, che ha saputo aggregare in questa piccolissima località della Cantabria una comunità di volontari con i quali ha preso in mano la casa lasciata da Peuto, suo nonno, e l’ha ristrutturata e ingrandita sino a renderla una splendida casa di accoglienza, per pellegrini ma aperta a chiunque abbia bisogno, gestita da volontari che si alternano tutto l’anno.
In questa casa non c’è nulla a pagamento ma neppure si chiede il “donativo”. Don Ernesto, nella riunione serale con i pellegrini ospiti, spiega molte cose sulla storia dell’albergue, sui paesi circostanti, sulla storia delle popolazioni, sui grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, sull’economia di questa terra. E alla fine spiega con grande chiarezza ed efficacia che questa casa è aperta a tutti, è gestita da volontari ma ha dei costi. E allora chiede di dare un contributo libero e assolutamente volontario ma consapevoli delle spese che si devono sostenere e comunque secondo le possibilità di ciascuno. In altre parole: chi non ha nulla non dia nulla, chi ha poco dia poco, chi ha molto dia molto. Poi c’è la cena comunaria e infine si dorme in stanze con letti a castello autocostruti in legno massiccio, con servizi puliti ed efficienti. In altre parole è un luogo di accoglienza imperdibile!
Ora un progetto della Provincia autonoma della Cantabria su richiesta del Comune di Bareyo vuole spostare il tracciato del cammino facendolo passare per un itinerario che esclude completamente Güemes. Perché questo? Non è tutto chiaro e trasparente: il tracciato proposto allunga di 3 km il percorso, non tocca località particolarmente significative e non ha i requisiti di itineraio storico come quello attuale. Non dimentichiamo che appena 1,5 km prima di Güemes si passa accanto alla romanica ermita di San Julián, risalente al secolo XIV, originariamente adibita sin dall’origine a sino al secolo XIX a hospitale per pellegrini. Probabilmente ci sono state pressioni dei paesi circostanti che vedono nel passaggio dei pellegrini una risorsa economica da sfruttare. Teniamo conto che Güemes è solo un piccolissimo borgo.
Naturalmente il combattivo don Ernesto Bustio ha fatto appello ai pellegrini perché sostengano la sua richiesta di mantenimento dell’attuale tracciato. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito dell’albergue. In particolare don Ernesto chiede di mandare una email alle autorità della Cantabria perché abbandonino il progetto.
Faccio qundi appello ai pellegrini che hanno conosciuto la straordinaria ospitalità ricevuta a Güemes ad unirsi alla richiesta. E chiedo solidarietà anche a chi, pur non conoscendo questa realtà, abbia a cuore il mantenimento e la valorizzazione delle realtà in cui viene praticata l’ospitalità e l’accoglienza gratuita e volontaria. Per maggiori informazioni visitate il blog: http://blog.alberguedeGüemes.com/ e il sito dell’albergue www.alberguedeguemes.com
Per sostenere l’iniziativa potete mandare un messaggio agli indirizzi trascritti sotto, mandandone copia per conoscenza a don Ernesto ernestobustio@yahoo.es. L’email (secondo me è meglio mandarla in italiano) potrebbe essere così impostata:
Il progetto è stato presentato ufficialmente il 28 marzo scorso a Milano nel corso della Fiera “Fai la cosa Giusta”.
Il 25 aprile scorso è partito un gruppo di persone in auto: Pietro, Bartolomeo, Antonella, Edo (per le ultime due settimane), Luciano (per la prima settimana).
Il 27 aprile è iniziata la mappatura del percorso. Abbiamo mappato 328 strutture di alloggio: albergues, pensiones, hostales, ecc. Abbiamo visitato ogni singola struttura: abbiamo parlato con i gestori, abbiamo visitato le stanze da letto, i bagni, la cucina, il soggiorno, le aree esterne. Abbiamo verificato la accessibilità dei locali con particolare riguardo alla presenza di barriere per la comunicazione da un locale all’altro e soprattutto alla fruibilità dei servizi igienici.
Ci siamo fermati in ogni paese o città incontrata. Ci siamo sguinzagliati per le strade alla ricerca di: bar (con verifica della accessibilità e/o fruibilità del bagno), ristoranti, fontane, farmacie, ambulatori, centri di fisioterapia, mezzi di alimentari, panetterie, supermercati, uffici postali, bagni pubblici, municipi, ecc. L’ingresso di ogni struttura è stato fotografato e georeferenziato, così da poterlo individuare nel territorio sulla traccia GPS.
Abbiamo individuato e collaudato un percorso del cammino interamente su asfalto, ad uso soprattutto di chi utilizzerà una hand-bike. Abbiamo cercato di evitare le strade nazionali molto trafficate e di seguire, per quanto possibile, il tracciato del cammino.
Il gruppo è arrivato a Santiago il 22 maggio, dopo 26 giorni. Un giorno di riposo è partenza verso Finisterre e Muxia.
Il 10 luglio siamo ripartiti con un furgone iniziando la seconda spedizione. C’erano Bartolomeo, Pietro, Tiziana, Luciano, Marco, Bruno. Più avanti si sono unite Barbara e Simona.
Pietro aveva con sé un “triride”, una carrozzina alla quale era stata applicata nella parte anteriore una terza ruota motrice azionata da un motorino elettrico. Abbiamo tracciato e collaudato un percorso compatibile con questo ausilio. Nessun problema quindi per i tratti asfaltati, per gli sterrati in buone o anche solo discrete condizioni. I problemi li abbiamo trovati quando gli sterrati presentavano pendenze forti, quando dovevamo passare tratti fangosi, quando erano presenti pietre sciolte di grandi dimensioni, quando il fondo presentava solchi trasversali o longitudinali che potevano creare problemi di ribaltamento della carrozzina, quando si incontravano scalinate, quando si dovevano attraversare ponti o passerelle realizzate con lastre di pietra semplicemente accostate, quando la dede stradale era troppo stretta. Dove il triride non poteva passare abbiamo cercato strade alternative che ci permettessero di rientrare sul cammino delle frecce il prima possiible. Abbiamo censito tutti i tratti di cammino sia rilevandone la traccia GPS che annotando con foto e registrazioni vocali ogni punto rilevante del percorso.
Contemporaneamente abbiamo completato il censimento delle strutture di alloggio e dei servizi presenti nelle località attraversate.
Siamo arrivati a Finisterre il 13 agosto 2014.
Al rientro abbiamo messo a posto la documentazione raccolta. In particolare abbiamo:
– sistemato le tracce GPS provvedendo a ripulirle e rettificarle quando necessario
– ascoltato tutte le registrazioni effrettuate
– esaminato tutte le foto scattate creando sulle tracce un waypoint per ogni struttura individuata (bar, fontana, farmacia, supermercato, albergue, ecc.).Abbiamo censito circa 4.000 punti.
– abbiamo rivisto e catalogato e completato le schede dei 496 albergue visitati.
Abbiamo iniziato la scrittura delle tappe della guida, creato le altimetrie, scritto le pagine introduttive, selezionato le foto. Abbiamo iniziato a consegnare all’editore il materiale prodotto all ’inizio di dicembre. Attualmente la guida è nella fase di correzione e impaginazione.
La guida sarà disponibile per la presentazione e per la vendita in occasione della fiera “Fa ’ la cosa giusta”, Milano, 13, 14 e 15 marzo 2015.
Dopo quella data la guida sarà disponibile nelle librerie. Pietro, io e Terre di Mezzo invieremo una copia a chi l’ha preacquistata.
Il giorno di Natale del 2013 il tetto del santuario della Virgen de la Barca, a Muxia, aveva preso fuoco a causa di un fulmine che aveva colpito, incendiandolo, un quadro elettrico di distribuzione. Di lì il fuoco si era rapidamente esteso distruggendo il tetto e l’altare.
L’accesso alla chiesa è rimasto interdetto per tutto il 2014 per consentire i lavori di restauro che si sono conclusi così da permetterne l’apertura per il Natale 2014.
La chiesa di Muxia, sulla costa galiziana, a nord di Finisterre, è dedicata alla Virgen de la Barca. La tradizione racconta che la Vergine arrivò a Muxía su una nave di pietra, che oggi è il santuario della Barca, per incoraggiare l’Apostolo a compiere la sua predicazione nel nord-est della Penisola Iberica. Le “piedras santas” circostanti il santuario sarebbero i resti della barca con la quale giunse la Vergine.
Muxia è, assieme a Finisterre, uno dei due luoghi in cui ha termine il pellegrinaggio. Molti sono i pellegrini che, giunti a Santiago, proseguono il loro cammino sino a Finisterre e di qui a Muxia o, viceversa, transitando per Muxia per terminare il cammino a Finisterre.