Sin dalla pubblicazione di questo sito (gennaio 2001) mi sono reso disponibile a fornire informazioni o consigli a chiunque sul tema del cammino. Ho sempre risposto a tutti scrivendo una risposta personale.
In realtà la maggior parte delle domande che mi vengono rivolte sono riconducibili ad una quindicina di casi. Le email mi arrivano ogni anno in numero sempre più elevato e allora, per cercarne di limitare il tempo che ogni giorno dedico a questa attività, qui di seguito ripropongo le domande più frequenti e le relative risposte.
Chi mi vuole scrivere lo faccia pure: ma prima, per favore, legga le informazioni sul sito e poi controlli se in questa pagina c’è la risposta al suo problema. Comunque sia continuerò a rispondere a tutti.
Questa pagina è da considerarsi una bozza: alcune risposte sono ancora inadeguate. Chi ha opinioni diverse mi scriva: confronterò volentieri i diversi punti di vista e le diverse esperienze, sempre pronto a cambiare idea, se riconoscerò un mio errore.
Ho solo una settimana (due settimane, 10 giorni) di tempo e vorrei fare il cammino. Da quale località mi consigli di partire?
oppure
Non ho tempo sufficiente per percorre tutto il cammino e allora pensavo di saltare alcune tappe percorrendole con il bus: quali sono le tappe meno interessanti, quelle paesaggisticamente meno belle?
Sia chiaro: ciascuno ha tutto il diritto di fare il cammino come crede senza doverne rendere conto a nessuno.
Il mio consiglio è di partire da Saint Jean Pied de Port e di percorrere la parte iniziale del cammino, sino a che il tempo a disposizione lo consente, e quindi rientrare utilizzando gli aeroporti di Madrid o Santander, raggiungibili comodamente con gli autobus ALSA (www.alsa.es). Il cammino potrà essere ripreso e concluso successivamente, in due, tre, quattro volte. Non c’è nessuna fretta di arrivare. E non è certo una buona soluzione percorrere solo l’ultima parte del cammino: sarebbe come aprire un libro e saltare la prima metà, o anche di più: ma che senso avrebbe? E ugualmente sbagliato sarebbe saltare alcuni capitoli, quasi fossero inutili, superflui. E quando mai si va a vedere l’ultima parte di un film solo perché non si ha il tempo di vederlo tutto?
Anche per il cammino l’approccio è lo stesso: il cammino ha una sua unità, una storia, un succedersi di paesaggi, di luoghi storici, un insieme di suggestioni. Come si può tagliarne delle parti senza rischiare di snaturarne il significato?
Non si va sul cammino per i suoi paesaggi: chi cerca questo allora ha a disposizione luoghi diversi e magari migliori. Il cammino non è un trekking qualsiasi: è un’esperienza di vita unica, assolutamente particolare. Non esistono tappe belle o tappe brutte.
Penso di percorrere quest’anno una parte del cammino e concluderla l’anno prossimo. Devo farmi rilasciare due credenziali?
No: è sufficiente una sola credenziale
Come faccio a raggiungere Saint Jean Pied de Port?
Purtroppo Saint Jean è un luogo difficilemnte raggiungibile in treno: molto più rapido e conveniente utilizzare l’aereo, Gli aeroporti di riferimento son Lourdes e Bordeaux (voli diretti dall’Italia) o anche Biarritz. Vedere per maggiori informazioni la pagina specifica.
Vorrei fare il cammino per la prima volta: quale mi consigli?
Consiglio di percorrere il Camino Francés. Perché è il più antico, quello più frequentato nei secoli, quello più ricco di testimonianze storiche. Si incontrano edifici e strutture realizzate nei secoli proprio in funzione del cammino: ponti, fontane, conventi, ostelli, castelli, addirittura paesi interi. Sono presenti numerosissime strutture di accoglienza, bar, trattorie. Il percorso è tracciato benissimo con le frecce gialle. E infine è frequentato da persone provenienti da tutti i paesi del mondo. La condivisione con queste persone è una delle più belle opportunità che offre il cammino.
Tutti questi elementi sono presenti anche negli altri cammini ma sul camino francés in modo molto più evidente.
Gli altri cammini sono indicati, a mio parere, per chi ha già percorso il Camino Francés e per chi cerca un’esperienza da fare in maggiore solitudine o con ambienti naturali diversi.
E’ meglio fare il cammino da soli o in compagnia?
E’ meglio partire soli perché così si è più liberi e si sente maggiormente lo stacco dalla vita quotidiana. Partire in compagnia significa in qualche modo portarsi dietro un pezzo delle vita quotidiana, relazioni già esistenti, condizionamenti.
Il cammino è un’esperienza essenzialmente individuale. Eppure allo stesso tempo è un’esperienza condivisa. Sembra una contraddizione: ma è così.
Perché sul cammino non si è mai soli: si cammina assieme a decine di altre persone, giunte lì da ogni parte del mondo per compiere la stessa esperienza. Con loro si condivide il cammino, le fontane, i bar, i luoghi di sosta. Negli stessi locali si cena, nello stesso albergue si dorme. Con loro ci si saluta, si parla, ci si aiuta. Non ci sono diffidenze. Ci si unisce quando si vuole e altrettanto facilmente ci si divide. Il tutto con grande libertà e senza costrizioni.
E proprio quelle amicizie costituiscono uno dei migliori ricordi che il cammino regala.
Vorrei aggregarmi ad una comitiva per fare il cammino. Mi sai fornire indicazioni?
Il cammino non è adatto per essere fatto in comitiva. E’ difficile che qualcuno ne organizzi. E comunque non ne ho notizia. Vedere eventualmente la pagina degli APPELLI che contiene annunci di persone che cercano compagni di cammino.
Ci sono pericoli a fare il cammino da soli?
Nessun pericolo. Anzi, nel cammino si sta fra persone che hanno deciso di fare la stessa nostra esperienza e quindi sono maggiori le affinità. E proprio il tipo di esperienza contribuisce a tenere lontano eventuali persone male intenzionate.
Gli spagnoli sono abituati da secoli a vedere pellegrini: non hanno motivi per temerli, per aspettarsi da loro pericoli. Anzi ne hanno rispetto e sono sempre pronti a dare indicazioni, ad aiutare in caso di bisogno.
E infine la polizia sorveglia il cammino. in modo discreto ma lo fa.
Non ci sono quindi particolari pericoli, neppure per le donne. Anzi, probabilmente si sta più al sicuro che nelle nostre città!
Vorrei portare il mio cane sul cammino: è possibile?
Si possono incontrare problemi per far dormire il cane nella stanza assieme agli altri pellegrini. Dipende naturalmente dal comportamento del cane e dalle direttive dell’hospitalero. Ci sono anche albergues che ammettono cami: vedere per maggiori informazioni la pagina apposita
Per fare il cammino bisogna essere credenti?
Il pellegrinaggio a Santiago appartiene alla storia del Cattolicesimo e i milioni di pellegrini che lo effettuavano erano spinti da motivazioni che, direttamente o indirettamente, traevano origine dalla fede cristiana.
Tra i pellegrini di oggi ci sono molti cattolici ma anche atei, scettici, appartenenti ad altre religioni.
Si possono prenotare gli ostelli?
Solamente quelli privati. E’ possibile, se non si è sicuri che l’ostello sia aperto o per particolari esigenze, chiamare l’ostello un giorno prima o la mattina stessa. I telefoni sono segnati nell’elenco disponibile sul sito alla apposita pagina
Negli ostelli ci sono prese per il caricabatterie? ci sono punti Internet?
Ci sono prese, e sono esattamente identiche a quelle italiane. Alcuni ostelli hanno un pc connesso ad Internet. Quasi tutti hanno il wi.fi. gratuito
Quanti giorni occorrono? Quanti km si fanno al giorno? Ci sono tappe prestabilite?
Il tempo occorrente dipende naturalmente dai km giornalieri che si possono e voglio fare. Non ci sono tappe prestabilite e ci si può fermare dove c’è un ostello per dormire.
Mediamente si percorrono dai 20 ai 30 km al giorno. Occorrono quindi, mediamente, dai 23 ai 35 giorni.
Quanto si spende per fare il cammino?
Viaggio a parte si spende molto poco: in media una trentina di euro al giorno. Ma chi vuol risparmiare può spendere meno. Vedere per maggiori informazioni la apposita pagina
E’ proprio necessario essere allenati?
Il cammino non è fatto per atleti, ma per persone “normali”. Però richiede un impegno fisico notevole. Un discreto allenamento serve per diminuire la fatica e soprattutto per prevenire infiammazioni alle articolazioni, dolori, vesciche. Non occorre un allenamento specifico. Solo camminare e seguire le regole non scritte del buon senso. Vedere per maggiori informazioni la apposita pagina
Si può fare il cammino in bici? E’ meglio la bici da strada o la MTB? Si possono noleggiare le bici in Spagna?
Tutti i cammini possono essere fatti in bici. Naturalmente in alcuni tratti occorre fare delle deviazioni per evitari fondo sconnesso o pendenze eccessive.
E’ preferibile utilizzare la MTB che consente di adattarsi meglio al percorso, che si svolge quasi totalmente su sterrati.
Esistono servizi di nolo bici: per maggiori notizie consultare le pagine del sito
Qual è il periodo migliore per fare il cammino?
Il cammino può essere percorso in qualsiasi periodo dell’anno. La maggiore affluenza si ha in luglio ed agosto. In questi mesi l’affollamento spesso risulta eccessivo e può diventare fastidioso, soprattutto nell’ultima parte. E’ quindi consigliabile scegliere altri periodi.
Chi lo fa nei mesi invernali tenga conto delle ore di luce, ovviamente inferiori, che costringono a fare tappe non eccessivamente lunghe, ed alle condizioni climatiche che posso essere non favorevoli. Necessario quindi adeguare convenientemente l’abbigliamento e le calzature.
Che scarpe ci vogliono? Vanno bene i sandali? E le scarpe da jogging? Ci vogliono scarponi alti o bassi?
Non ci sono risposte assolute, valide per chiunque. Dipende innanzitutto dal periodo. Nei mesi estivi sono indicate scarpèe lòeggere ben ammortizzate: nei negoisi specializzati in running chiedere scarpe categoria A3 i sandali o gli scarponcini da trekking leggero. Nelle stagioni con maggiori probabilità di pioggia chiedere scarpe catogoria A4 (quelle normalmente chiamate “scarponcino da trekkink”). A mio parere sono esagerati gli scarponi alti: i fondio stradali incontrati (per lo più sterrati) non lo richiedono, il piede rischia di scaldarsi troppo, sono troppo pesanti. Però, ripeto, non sono regole assolute.
Sicuramente le scarpe devono essere collaudate: mai portare scarpe nuove!
Quanto deve essere pesante lo zaino? C’è un limite massimo?
Non c’è una misura prestabilita: il buon senso deve guidarci nella preparazione dello zaino. Spesso si legge che il peso dello zaino devese esswere da 1/8 a 1(10 del peso corporeo. Più concretamente bisogna stare sui 5/6 kg per un fisico leggero sino ad arrivare a 11/12 kg.
Bisogna mettere solo ciò che è indispensabile, evitando di cedere alla tentazione di mettere cose in realtà superflue. Un peso eccessivo può facilmente compromettere la salute delle articolazioni e dei piedi e facilitare l’insorgere di tendiniti. Solo l’indispensabile, lo ripeto. Quello che potrà servire potrà essere comprato strada facendo. Il cammino non si svolge in posti desertici ma in un paese molto simile all’Italia!
Sai se ci sono servizi di trasporto zaini?
In alcuni posti ci sono: negli albergues si trovano i numeri di telefono da chiamare e le altre indicazioni necessarie. Ma che senso ha farsi portare lo zaino? Il cammino di Santiago è un’esperienza del tutto particolare: dà moltissimo, molto più di quello che uno si aspetta. Ma richiede anche molte cose: una motivazione solida e la disponibilità ad affrontare qualche sacrificio e fatica.
Naturalmente questo servizio può diventare utile se sopravvengono dolori, tendiniti, infortuni che diversamente costringerebbero a fermarsi o per persone anziane, con difficoltà nel portare pesi.