La Spagna si trova a una longitudine notevolmente diversa dall’Italia. Si trova infatti nel meridiano di Greenwich e dovrebbe quindi adottare l’orario di Gran Bretagna, Irlanda e Portogallo. Si è tuttavia uniformata all’orario della maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale, incluso il cambio dell’ora legale.
La differenza di longitudine, e, in misura molto ridotta, anche la differenza di latitudine, fanno sì che l’alba e il tramonto avvengano con notevole differenza rispetto all’Italia, stimabile in circa 1h / 1h e 30’.
Queste differenze di orario sono evidenti. D’estate alle 22 c’è ancora molta luce, d’inverno alle 8 è ancora buio!! Non costituiscono alcun ostacolo al cammino: occorre tenerle però presenti. In sostanza tutti gli orari risultano scivolati in avanti di almeno un’ora. Questo spiega, ad esempio, i motivi per i quali in Spagna gli esercizi commerciali aprono, secondo i nostri parametri, molto più tardi (9/10 gli alimentari); spiegano perché gli spagnoli non si mettono a pranzo prima delle 14 e a cena prima delle 21.
E’ pur vero che gli esercizi che lavorano prevalentemente o esclusivamente in funzione del flusso dei pellegrini si sono adeguati ai diversi orari richiesti da chi si alza presto e ugualmente presto vuole far colazione e cenare.
Una curiosità storica. Fu il dittatore Francisco Franco che nel 1942 volle uniformare l’orario a quello di Germania e Italia, suoi alleati e da allora non è stato più riportato all’origine. Anche la Gran Bretagna l’aveva fatto, ma solo durante il periodo bellico: avere lo stesso orario avrebbe evitato possibili errori nella pianificazioni di azioni di guerra. Ci sono associazioni in Spagna che chiedono di riportare l’orologio indietro di un’ora: ma è ben difficile rinunciare ad una consuetudine ormai profondamente radicata.